REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
COPYRIGHT POOL ASS.NE DI PROMOZIONE CULTURALE - C.F. 91088660724
IL 26 MAGGIO AL CINEPORTO DI BARI
La possibilità di
sviluppare una storia in decine di ore di visione consente di penetrare nelle
menti dei personaggi seguendone l’evoluzione negli anni, accompagnandone la
formazione.
Analizzare il percorso che
porta a diventare cattivi porta a comprendere le motivazioni dei bad guys, a tenere traccia di tutti i punti di rottura,
di tutti i momenti in cui la necessità, l’esasperazione, le contingenze hanno
aggiunto un briciolo in più di aggressività, hanno portato allo scoperto le
capacità latenti di vendetta.
Già dal titolo Breaking
Bad evidenzia come tutta la
serie sia dedicata all’analisi del processo che porta a diventare villain: la frustrazione lavorativa e matrimoniale, la
constatazione di non avere nulla da perdere, la preoccupazione di lasciare alla
propria famiglia abbastanza di che vivere ma, soprattutto, l’adrenalina che
crea assuefazione, e impone a
Walter di alzare sempre l’asticella.
Con lo spin off Better
Call Saul si sbircia nel
passato dell’azzeccagarbugli Saul Goodman, al secolo Gill McGill, che ha come
modello di riferimento Il padrino
pur configurandosi come un simpatico cialtrone: ma è un altro esempio di come la
cattiveria non sia monodimensionale,
e se Saul è un tassello fondamentale per la stabilizzazione dell’impero
metanfetaminico di Walter, anche lui ha un passato che ne chiarisce motivazioni
e ne fornisce giustificazioni.
I protagonisti di True
Detective, la coppia di
investigatori già topos di gran
parte del cinema e della letteratura statunitensi, mette in scena non più la
contrapposizione fra poliziotto buono e poliziotto cattivo, quel gioco di ruolo
per rassicurare e intimorire i sospettati: Rust Cohle e Marty Hart si collocano
entrambi nella zona grigia che è tipica dell’essere umano, mentre il supervillain
è quel Re giallo trincerato in un
labirinto nel cuore della Louisiana, protetto tanto dall’isolamento quanto
dall’omertà della popolazione del Sud bigotto.
È con Twin Peaks che il Male diventa protagonista, e i personaggi ne sono strumenti. Gli abitanti
della Loggia nera interagiscono con la popolazione della cittadina fra i boschi
per carpirne la paura, materiale di scambio prezioso, e per fare proseliti da
tenere prigionieri in un labirinto di specchi senza tempo. La potenzialità del
Male, insita in ciascuno, è sollecitata e incoraggiata al punto che la facciata
pulita di studenti che fanno volontariato e di lavoratori sorridenti nasconde
un abisso di nefandezze.
Nell’ultimo appuntamento
di Storie (in) Serie • narrazioni a puntate, martedì 26 maggio alle 20,30 al
Cineporto di Bari, Marina
Pierri («Wired») e Michele
Casella («Pool Magazine») insieme
ad Antonietta Rubino e Carlotta
Susca esploreranno i percorsi che
portano i personaggi seriali a diventare bad guys.
Per informazioni: www.storieinserie.it
a cura della Redazione