REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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FIBRE PARALLELE E RICCI/FORTE: PASOLINI EVERGREEN
Pasolini moriva 41 anni fa: mai artista italiano fu vilipeso, perseguitato e diffamato in vita e in morte come lui. Un poeta la cui memoria artistica e personale è diventata oggetto di un’ossessione che ha attraversato trasversalmente l’arte performativa, figurativa, cinematografica e non solo.
Un’attenzione spesso voyeuristica e purtroppo, a volte, del tutto aliena a contenuti critici, approfondimenti e prodotti di qualità pari alle opere prodotte dallo stesso Pasolini in vita. Bisognerebbe interrogarsi su cosa significhi la parola “memoria”: le indagini sulla sua morte, la vita privata, il suo sguardo sul mondo, la sua visione critica sulla società e quindi le sue poesie, i saggi, il cinema, il teatro.
La risposta non è unica e neanche così semplice, i casi sono diversi ma spesso comuni: ad esempio i Teatri di Bari, giunti alla loro seconda stagione, dopo l’accorpamento di Abeliano e Kismet in Teatro di Rilevante Interesse Culturale, propongono un esordio di “Futuri possibili” parte II con due spettacoli dedicati proprio al poeta delle borgate romane.
Orgia di Fibre Parallele sarà in programma il 14 e 15 ottobre al Teatro Abeliano in debutto regionale e PPP Ultimo inventario prima di liquidazione porterà di nuovo, il 29 e 30 ottobre, sul palco del Teatro Kismet, ricci/forte.
Diventare un
aggettivo è prerogativa di pochi e “pasoliniano” rappresenta una visione
artistica che ben si addice alle due compagnie protagoniste dell’apertura di questa
stagione teatrale; sia Fibre Parallele
che ricci/forte, negli anni, hanno
portato sulla scena un bisogno artistico che molto ha a che vedere con le
motivazioni civili proprie di Pasolini.
Corsi e ricorsi
storici in questa Italia completamente diversa da quella che lo scrittore e
regista ha vissuto, ma nella quale rimane attualissimo e profetico il suo
pensiero; qui accade che l’Orgia di
Licia Lanera debutti con successo – lo scorso giugno, durante il Festival delle
Colline – in quella Torino che il 27 novembre 1968 al Deposito d'Arte
Presente massacrò l’Orgia di
Pasolini e che i romanzi dello scrittore friulano vengano presi come spunto
drammaturgico per le performance teatrali di ricci/forte, compagnia che da anni lavora a un processo di sgretolamento
della scena direzionando lo spettatore verso una visione interrogativa e
dubitante della società odierna.
“L’uomo medio dei
tempi del Leopardi poteva interiorizzare ancora la natura e l'umanità nella
loro purezza ideale oggettivamente contenuta in esse; l'uomo medio di oggi può
interiorizzare una Seicento o un frigorifero, oppure un week-end a Ostia”
sosteneva nel ’73 Pasolini; all’esordio di questa stagione teatrale è certo
ormai che all’uomo medio non interessa né la Seicento né il frigorifero e, per
il week-end, a decidere sarà il democratico gruppo whatsApp.
A cura
di Marilù Ursi