REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
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L'OTTAVO ALBUM DELLA BAND NON RIESCE A SORPRENDERE
Il fenomeno statunitense continua a sfornare successi: ma non sempre una copertina e un titolo originali bastano.
I Weezer rappresentano dal 1992 una realtà musicale piuttosto affermata soprattutto negli Stati Uniti, dove The Blue Album del ’94 è valso infatti alla band un triplo disco di platino. Dopo una pausa durata tre anni, nel 2000 il gruppo indie rock tornò con The Green Album e il loro successo aumentò in maniera esponenziale.
I Weezer appaiono oggi come un fenomeno in continua ascesa, e l’approccio sperimentale con cui affrontano ogni nuovo album viene riconosciuto e apprezzato dalla critica e dalla folta schiera di fan che li segue. Come più volte affermato dagli stessi componenti della band, l’ispirazione musicale proviene principalmente da gruppi di recente nascita come Jimmy Eat World, Dashboard Confessional, Good Charlotte, Hoobastank, The Get Up Kids, oltre che da mostri sacri del calibro di Kiss e dei Nirvana. Si tratta di eredità piuttosto pesanti che di sicuro hanno inciso sulle loro scelte stilistiche.
A partire da simili preferenze musicali e dall’esperienza maturata con i primi 7 album nasce il loro ottavo lavoro, intitolato Hurley. Non è un caso che sulla cover dell’album appaia il volto dell’attore Jorge Garcia, che interpreta il personaggio di Hurley nella serie televisiva Lost.
Nelle intenzioni del gruppo queso disco doveva rappresentare una svolta dal punto di vista musicale ma soprattutto dal punto di vista meramente commerciale. Il passaggio all’etichetta discografica Epitaph ha infatti inciso sulla linea seguita dalla band ed infatti Il singolo Memories richiama i brani del Green Album ma nella sostanza non presenta nulla di nuovo, nessun particolare cambio di rotta; è come se i Weezer volessero rivivere i grandi successi del loro passato musicale adagiandosi un po’ troppo sugli allori.
Unspoken, dalle atmosfere più intime, rappresenta forse una delle poche vere novità dell’album assieme a Run Away. Sia nella parte cantata sia in quella strumentale i Weezer ricordano moltissimo i Green Day, i quali rimangono comunque un lontano miraggio, un obiettivo ancora un po’ lontano e difficile da eguagliare. Nella versione deluxe sono presenti 4 brani aggiuntivi tra i quali il meglio riuscito pare I Want To Be Something, brano romantico non troppo profondo nel testo.
Con Hurley I Weezer rimangono fedeli alle aspettative, ma in futuro dovrebbero riuscire a sorprendere puntando di più sul fattore novità e su una ricerca musicale più approfondita.
Voto: 6/10
A cura di Laura Ressa