REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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L'ANIMA ROCK SULLE ORME DI POE
Il terzetto statunitense, con una nuova formazione e un nuovo acquisto (la batterista Leah Shapiro), riprende con successo l’esperienza musicale avviata con i primi 5 album ed esce con i 13 brani inediti di Beat The Devil’s Tattoo.
Il gruppo ha definito l’ultimo lavoro come “a sonic road trip through American music”, un avventuroso viaggio attraverso la musica americana che sia capace di trasformare le sensazioni in suoni. Il titolo dell’album è ispirato al racconto di Edgar Allan Poe The Devil in the Belfry e in effetti le atmosfere noir e cupe emergono visibilmente, dunque il paragone letterario risulta più che mai calzante.
Si tratta di un album profondamente rock che esprime in tutti i brani l’intenzione della band di marcare una scelta stilistica già largamente emersa negli album realizzati in passato. Tracce come Beat The Devil’s Tattoo e Conscience Killer rappresentano la massima espressione di questo stile ma allo stesso tempo fanno presagire un’evoluzione lenta rispetto ai lavori precedenti. Non emerge niente di sostanzialmente nuovo rispetto a brani come Berlin, solo la necessità di riaffermare con più insistenza una propensione rock già ampiamente espressa in altre occasioni.
Forse l’unico vero elemento di novità della band era stato, nel 2006, l’eccezionale Mercy contenuto in Howl Sessions vol. 2, che non trova comunque un corrispettivo in questo ultimo album. I BRMC restano un gruppo ben definito e in continua crescita che scopre sempre più la propria innegabile vocazione rock.
Voto: 6/10
A cura di Laura Ressa