REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
COPYRIGHT POOL ASS.NE DI PROMOZIONE CULTURALE - C.F. 91088660724
INTERVISTA A PIERO GAFFURI, OSPITE DEL L.INK FESTIVAL
Il
rapporto tra giornalismo e nuovi strumenti di diffusione
dell’informazione sarà l’argomento della sessione mattutina
della seconda giornata del L.ink Festival, martedì 20 ottobre a Bari. Tra
gli ospiti Piero Gaffuri, responsabile RAI New Media e
autore del libro Web
Land – Dalla televisione alla meta realtà,
sui mutamenti nel mondo della televisione in seguito alla rivoluzione
portata da Internet.
Proprio il rapporto tra la professione giornalistica e i nuovi mezzi di comunicazione è stato al centro della nostra chiacchierata con il dottor Gaffuri.
Qual
è il rapporto che oggi lega il giornalismo e la diffusione dei nuovi
media?
Secondo
me si sta imponendo, nel panorama giornalistico attuale, una figura
che io chiamo “giornalista crossmediale”. Si tratta di un tipo di
giornalista molto diverso rispetto al passato perché in grado di
“attraversare” i vari strumenti e le varie piattaforme della
comunicazione. La crossmedialità può essere verticale, ossia
dipendente unicamente da chi produce i contenuti; orizzontale, cioè
con la possibilità di fruizione e condivisione da parte degli
utenti; oppure reticolare e in grado di raggiungere in qualunque
momento tutti gli utenti. Gli esempi di quest’ultimo tipo di
crossmedialità sono strumenti come i blog e i social network.
In
che modo il fenomeno della digitalizzazione ha influito
sull’autorevolezza di chi fornisce una certa notizia? Esistono dei
parametri di valutazione per misurare l’autorevolezza tanto di una
testata quanto di un singolo giornalista?
La
digitalizzazione, a mio parere, non ha nulla a che vedere con
l’autorevolezza perché si tratta di un processo tecnologico che
rende più semplice un processo che prima era complesso. L’avversione
nei confronti dello sviluppo tecnologico è assolutamente sbagliata.
L’autorevolezza riguarda invece la testata: è chiaro che una
notizia data da una testata importante ha un valore maggiore rispetto
ad una notizia che arriva da un’altra parte. Poi in alcuni casi può
accadere che una notizia proveniente, ad esempio, dai social network
abbia un’elevata autorevolezza. Ricordo che le prime notizie
relative al naufragio della Costa Concordia sono arrivate da Facebook
e non dai grandi giornali e dai grandi network, che invece ci
arrivarono in un secondo momento.
In
un’epoca di grande sviluppo tecnologico come quella che stiamo
vivendo le fonti si sono moltiplicate. Che importanza attribuisce al
loro controllo?
Io
ritengo che il discorso fatto in precedenza, a proposito
dell’autorevolezza, sia strettamente legato ad un accurato
controllo delle fonti. Il fatto che una notizia sia diffusa da una
testata importante significa che a monte c’è stato un accurato
lavoro di vaglio delle fonti. Ricordo che alcuni anni fa si auspicava
un’informazione libera e in grado di mettere in contatto chi
forniva le notizie con chi ne fruiva. Un’informazione che, se
vogliamo, poteva essere considerata anche partecipata. Oggi,
attraverso Internet, l’informazione è diventata un grande collage
che nasce anche dalla partecipazione del pubblico. Credo che nel
momento in cui l’informazione è molto diffusa sul piano delle
fonti al destinatario arrivino informazioni piuttosto filtrate. Poi è
chiaro che è compito della testata e, soprattutto, del giornalista
valutare se quel contenuto è presentabile o meno.
Alla
luce di quanto ci siamo detti finora, secondo lei quale futuro
attende i media tradizionali?
I
media tradizionali non cambieranno perché ciò a cui stiamo
assistendo oggi è un’evoluzione che punta alla produzione di
contenuti multimediali attraverso le nuove tecnologie. Oggi un blog
autorevole può raccogliere al proprio interno diversi tipi di
contenuti fruibili da parte dell’utente. Alla fine però conterà
sempre la qualità del prodotto. Nel momento in cui sviluppo
contenuti di alto livello, autorevoli e di buona qualità posso
sperare di poter raggiungere un pubblico ampio. Viceversa si verifica
un processo di parcellizzazione delle notizie che offre al pubblico
una gamma molto più limitata di contenuti. Lo stesso discorso vale
se si sviluppano contenuti orientati al racconto o
all’approfondimento, dato che anche in questo la qualità
consentirà di ottenere un buon prodotto.
a cura di Vincenzo Murgolo
L.ink Festival:
Sito internet
Evento su Facebook