REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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ARRIVA IN ITALIA IL TERZO VOLUME DI 1Q84
Non leggete Murakami se il vostro mestiere è il disincanto, se la decostruzione è in cima ai vostri hobby. Non fatelo se ogni parola vi lascia un segno, se alle finzioni altrui vi offrite senza indugio con generosa e temeraria nudità. In entrambi i casi, ne verrete fuori stremati: che sia per il tedio di decomporre e sezionare ingorghi di parole; che sia per la fatica dolorosa di arginarli invece a mani nude.
Poiché in traduzione italiana esce a quasi un anno di distanza dai volumi 1 e 2, il terzo volume di 1Q84 dovrebbe avere, in ogni caso, individuato il suo lettore ideale; o, meglio ancora, averlo trovato predisposto. Se quello di universi paralleli è un concetto abusato, Murakami non lo introduce come dato di fatto, ma lo insinua lentamente, a partire dalle menti dei protagonisti; che, da un’iniziale resistenza ai risultati delle loro stesse supposizioni, muovono verso una completa accettazione del mondo in cui si trovano ad agire. In tal modo, il progressivo scollamento dalla realtà conosciuta appare più simile ad una deduzione logica che ad un artificio letterario.
Ed è forse simile ai protagonisti, il tipo di lettore che 1Q84 punterebbe a richiamare: un lettore la cui disponibilità a credere nell’inverosimile scaturisca da una scelta precisa. Un lettore che non vada alla ricerca di contraddizioni per sconfessare un meccanismo che presume oliato, ma che accetti un lieve sentore d’incongruenza come parte della suggestione. Se nel terzo volume molte circostanze vengono chiarite, altre rimangono sospese; ma è proprio quella lieve insoddisfazione a permettere alla fascinazione di estendersi oltre la fine della lettura. Inoltre, tale stato di cose si configura come un atto di rispetto estremo verso i protagonisti, nella cui dignità l’autore crede fortemente: al punto di non permettere al lettore di conoscere più elementi di quelli che, nel finale, essi arrivano a scoprire.
È singolare che Murakami, nel nostro Paese, sia conosciuto principalmente grazie a Norwegian Wood, romanzo realistico e sentimentale che si discosta fortemente da 1Q84 così come dal resto della sua produzione. Se ciò non sembra deludere quei lettori che si avvicinano ad una delle due opere dopo aver scoperto l’altra, ciò è dovuto al permanere, pur in contesti diversissimi, di una determinata concezione della realtà: il mondo non si esaurisce nell’evidenza oggettuale, ma si estende all’interiorità dei protagonisti, a cui viene tributata identica dignità di reale. Oltre a questo, ad essere costante è il peculiare lirismo che filtra anche in traduzione; pur trovandosi, talvolta, a permeare interi passaggi potenzialmente banali o addirittura triviali.
Così come nel caso di Norwegian Wood, però, un punto di debolezza è costituito proprio dalla conclusione: a risultare poco convincenti non sono gli eventi che la costituiscono, ma la loro trattazione. Ci si aspetterebbe, da opere che hanno saputo essere così pervasive, finali delineati secondo una simile sospensione. Invece, pur rimanendo in qualche modo aperti, essi appaiono estremamente bruschi; come se l’autore, avvertendo la responsabilità di concludere, si fosse affannato a scarabocchiare una quadratura di conti. Ciononostante, questo non intacca in maniera sostanziale la voglia di continuare a leggere Murakami; nella speranza forse di individuare quel passaggio che separa, a parità di paradossi trattati, un pessimo scrittore da un dotato affabulatore.
MURAKAMI HARUKI
1Q84, Libro 3: Ottobre-Dicembre
400 pagine
Einaudi
€ 18,50
A cura di Antonella Di Marzio